sabato 25 ottobre 2008
Superinciuciotto
Sono una persona malfidata, lo ammetto, ma non malfidata di natura, di natura sarei un credulone addirittura, ma è la vita che mi ha fatto diventare malfidato. E poi, in fondo basta aprire gli occhi per diventare malfidato. Non è un difetto grave, perchè prima di tutto è più difficile sbagliare, e poi è un modo per non rimanere delusi. Ci si prepara prima.
Non credo nella maniera più assoluta a tutti i tipi di gioco che organizza lo Stato, dal Gratta e Vinci, ai pacchi di Insinna, ai fagioli della Enrica Buonaccorti, al Chi vuol essere Milionario di Jerry Scotti. Va bè in quest'ultimo caso non è lo Stato ma quasi...
Non gioco mai da anni a niente di tutto ciò semplicemente perchè non ci credo. Come si fa a credere nel gioco dell' otto, quando è stato scoperto che addestravano perfino bambini per estrarre i numeri giusti, che scaldavano le palline per far estrarre quelle che facevano più comodo, che le facevano alcune più leggere, altre più pesanti. Sono state scoperte truffe sui gratta e vinci, sui quiz televisivi in cui dal centralino si suggeriva le risposte al concorrente che qualche volta rispondeva con la risposta giusta alla domanda sbagliata. Abbiamo scoperto che truccavano le partite, come si fa a giocare al Totocalcio?
Allo Stato però, fa troppo comodo il gioco, valanghe di soldi da prosciugare a poveri creduloni che inseguono il sogno di diventare all'improvviso dei Nababbi, così... per grazia divina. E non ha mai fatto niente per scoprire le magagne anzi quando è successo qualche scandalo si è subito gettato acqua sul fuoco in modo che ci si dimenticasse prima possibile. E via con la pubblicità del gioco dell'otto, del gratta e vinci tanto la pensione o la busta paga è così corposa che ci possiamo permettere di regalare quei 50 euro il mese che non guastano mai!
Ma avete mai conosciuto nessuno che ha vinto la Porsche del Pandoro Melegatti? Se qualcuno lo conosce è pregato di presentarmelo perchè finora ho sempre pensato fosse un entità astratta. Ma sai, di Porsche del pandoro Melegatti c'è n'è uno all'anno, e più difficile, ma le 1000 Mercedes SLK che metteva in palio la Vodafone che ne dite, non sono mica poche? 1000 SLK... qualcuno conosce uno che l'ha vinta?
Ma anche 1000 sono poche, in tutta Italia. Eppure anche 1000 persone muoiono ogni anno sul lavoro eppure credo che ognuno di noi, o per sentito dire o per conoscenza diretta, abbiamo conosciuto qualcuno morto sul lavoro.




Gioco solo alle tombole di paese, quelle che fanno dal 20 di novembre a tutte le feste di Natale, e senza computer, e mi piace giocare a carte, anche di soldi, però tra amici. Così se mi fregano anche lì vuol dire che sono io un pollo!!!
Fatta questa premessa vorrei esprimere il mio parere riguardo alla vincita milionaria al Superenalotto di questa settimana. A parte il fatto che hanno fatto di tutto per non farlo uscire perchè ogni settimana le giocate aumentavano e lo Stato si leccava i baffi, ma poi alla fine si sa il gioco è bello fino ad un certo punto.

In fondo è facile ed indolore, un notaio compiacente, un informatico in gamba e Zac! 100 milioni e rotti di Euro sono tanti...e non si regalano così al primo che capita.. ma non è che la Mafia ha messo lo zampino anche qui?
Dovessi rispondere io direi di no, che è solo culo, ma non sarei molto sicuro!

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posted by Virgilio Rospigliosi at 21:17 | Permalink | 21 comments
sabato 18 ottobre 2008
Leggero

Stamattina mi sono svegliato senza sveglia, è stato un risveglio naturale, e prima di alzarmi sono rimasto un po’ di tempo lì a pensare. Avevo dei pensieri molto puliti. Mi sono sentito libero da tensioni, libero da tempi da rispettare, da emozioni da gestire, leggero. E ho fatto caso ad una cosa, di come riesco ad essere lucido in questa condizione, mi sono accorto che la mente lavora più rapidamente e meglio e più in profondità se non sotto sforzo. Non è la prima volta che ci faccio caso. Altre volte mi ero accorto di riuscire a ricordare cose che poi durante il giorno non ci sarei riuscito. In questo stato di torpore sogno e razionalità si mescolano in un cocktail devastante. E’ più facile esprimere un concetto, le parole giuste vengono da se, riesco ad essere più razionale, più obiettivo nel pesare le cose, i pensieri non sono influenzati dall’umore del momento. Credo che il nostro cervello lavori meglio se posto nella giusta frequenza. Come quando ti devi ricordare qualcosa e nonostante ti concentri al massimo non riesci a ricordare, allora è meglio staccare il pensiero, resettare, e tornare a pensarci dopo un po’, con una frequenza più bassa e allora dopo te la ricrdi. Come quando per trovare la soluzione ad un problema ti stressi, ti ci concentri notte e giorno e i pensieri passano sempre dallo stesso percorso, come in un circuito. Poi stacchi, abbassi la frequenza, ed ecco che ti arriva la soluzione, la più semplice. Come quando prendi una discussione e ti agiti, parli più ad alta voce, non pensi ma fai fluire la rabbia senza senso, rantoli, parli a raffica ma non dici niente, se invece parlassi più lentamente senza farsi prendere dall’emozione ma pensando a quello che dici, riusciresti a gestire meglio la discussione, le parole giuste verrebbero da se.

"Leggero, nel vestito migliore, senza andata nè ritorno senza destinazione, leggero, nel vestito migliore, nella testa un pò di sole ed in bocca una canzone" - Ligabue.

Credo proprio che concentrarsi non significa intensificare lo sforzo del pensiero ma trovare la frequenza giusta, il livello giusto. Bilanciare emozioni e razionalità. “Tra gridare e sussurrare. Quando due persone discutono i loro cuori sono lontani per questo gridano per farsi ascoltare, per coprire questa distanza devono gridare per farsi sentire. Al contrario, quando due persone sono innamorate sussurrano perché sono talmente vicini che basta poco per coprire la distanza, basta un sussurro. Se sono ancora più innamorate basta che si guardino per coprire la distanza, per comunicare.” Non è mia questa, però credo che renda l’idea. Riuscire a dare la frequenza giusta ai nostri pensieri e alle nostre parole.
Essendo oggi in tema poetico-filosofico, voglio raccogliere l’invito di Federica
Mibemolle di comporre un Haiku, non sono adatto a cimentarmi in poesie o cose simili, ma voglio raccogliere la sfida e buttare giù qualcosa. Il mio Haiku è questo:

Nella tempesta
Parla lentamente
Pensa rapido

E, visto che lo devo passare a qualcuno, sono curioso di vedere la vena poetica di
Scricciolo, che spesso mi delizia riportando con i suoi Post componimenti molto belli.

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posted by Virgilio Rospigliosi at 16:33 | Permalink | 15 comments
domenica 12 ottobre 2008
Barcelona ida y vuelta

Sono partito per Barcellona mercoledì sera, da Pisa con un low coast della Ryanair. Non avevo mai volato con Raynair, sono un pò casinisti, ogni 3 minuti ti propongono di comprare qualcosa, però mi è piaciuto, puntualissimi ed economico. Ero già stato in Spagna ma mai a Barcellona. Come è scritto sui muri di questa città Barcellona non è Spagna. Barcellona è Barcellona. All'arrivo non ho avuto una buona impressione, ma è sempre così in una grande città che non conosco. Era mezzanotte ed abbiamo mangiato qualcosa nel primo bar sotto l'albergo che abbiamo trovato. Ormai eravamo lì ma in quel bar non ci avrei mangiato neanche una noce, squallido, triste e all'apparenza poco pulito. Ma la fame è fame. Ho preso un panino con la pancetta chiedendo che non mettesse la cipolla. Me lo ha portato con cipolla abbondante e al posto del bacon un uovo fritto, il tutto senza ne olio, ne sale, ne salse. E vabbè, adattiamoci...

Il giorno dopo ci siamo immersi nel cuore della città. Barcellona è una città all'inizio timida ma ci mette poco per avvolgerti e incantarti. Barcellona è una chat internazionale dove si parla spagnolo e inglese, (oltre al Catalano ovviamente che io non capisco e nemmeno mi piace come idioma) è una sensazione come quando arrivi in caserma e sei insieme ad un siciliano ad un bergamasco e due pugliesi e siete tutti a casa. A Barcellona c'è gente di tutto il mondo, turisti studenti, gente lì a lavorare gente che lì ci abita perchè si è trovata bene.

Non metto foto mie perchè la macchina fotografica me l'hanno ciullata come un pollo, insieme al telefonino, gli occhiali della "Marocco 5 Euro" e la borsa, in un attimo di distrazione mentre guardavamo la mappa al tavolo di un bar. 10 Secondi il tempo di abbassare gli occhi e la borsa non c'èra più. Complimenti al ladro questo sì che è furto con destrezza. Spero gli servano in medicine...

Le tanto popolari "Ramblas" niente di che, un vialone di un chilometro ad uso e consumo turistico, con tanto di bancarelle, nordafricani che ti vendono lattine di birra calda e di notte puttane nigeriane che si propongono. L'unica cosa bella delle Ramblas è il mercato alla mattina. "La Boqueria" con banchi della frutta e verdura che sono vere opere d'arte, banchi di pesce fresco, chioschetti dove puoi mangiare quello che scegli tu. Bellissimo e caratteristico.

Mi è piaciuto molto la "Sagrada Familia" dove rimani a bocca aperta per quest'opera eccezionale di Gaudì. Peccato per le gru e le impalcature. E mi è piaciuto moltissimo il "Parc Gaull" dove c'è anche la casa di Gaudì. Ne è valso la pena farsi 1 chiometro e 200 metri in salita perchè è veramente bello.

Concludo parlando del cibo. Mi avevano detto che Barcellona è cara ed in centro è verissimo, sulle Ramblas non è raro trovare una pizza a 13 euro. Se però ti allontani dal centro e hai un po di fortuna puoi trovare posti fantastici. A noi è capitato di trovare un ristorantino favoloso, molto ben curato, accogliente e moderno. I prezzi erano ridicoli e mangiavi da Dio. Ho qui lo scontrino: 8 crostini al pomodoro, 2 fritti misti di calamari tenerissimi e freschissimi, 2 spiedini di gamberi e calamari, 1 piatto di acciughe e una bottiglia di Tempranillo DOC, abbiamo speso 26,80 Euro. Da noi li spendi per pizza e birra.

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posted by Virgilio Rospigliosi at 21:00 | Permalink | 15 comments
venerdì 3 ottobre 2008
Le prime parole sensate
L'altra sera, siccome avevo voglia di deprimermi, stavo guardando il TG quando inizia il servizio sulla liberazione dei 4 ostaggi italiani in Egitto. Appena scesi dall'aereo l'intervistatrice si avvicina agli scampati per le domande di rito. "Vi hanno trattato bene", "avete avuto paura" e fin qui tutto bene, ma io sapevo che prima o poi ci si arrivava.... Allora "avete parlato con i familiari?". E io a pensare " ecco che ci siamo... " E infatti in chiusura dell'intervista eccoci: "Ritornerete a fare questo tipo di vacanze?" Ed io... digli di no, digli di no, dai!!! Al che la simpatica signora settantenne risponde come avevo tanto sperato. "Non credo". Ah, che soddisfazione! La prima volta che sento una risposta sensata a questa domanda.




Ci poteva essere anche di meglio, tipo "Grazie a tutti, scusateci tanto se ci era preso la sindrome di Indiana Jones, ci siamo cacati in mano e con il cazzo che ritorneremo. Il prossimo anno fissiamo alla Pensione Zia Rosa a Marina di Ravenna pensione completa. Arrivederci e grazie".

Allora sì che avrei goduto....Ma va bene lo stesso. "Non credo" mi sembra una risposta più che sensata.

Sì perchè io questa gente che rischia la vita e soprattutto la fa rischiare ad altre persone non la sopporto e non la capisco. Ma che ci vai a fare 2 settimane nel deserto, fotografi i sassi!? Se proprio ti piace il deserto fatti la "Cammellata" da Sharm el Sheik con la guida beduina e con il tè beduino nel deserto. .....O' Indiana Jones!


Come le due Simone, rapite in Afganistan in missione umanitaria. "Certo che ritorneremo". Ma vi sembra una risposta sensata. Dopo aver rischiato la vita ci vuoi ritornare? Ci fanno mettere il casco in motorino, le cinture di sicurezza in macchina, se devi fare un tetto lo dei fare antisismico antialluvione antitutto, e spendi una cifra, sul lavoro ti fanno mettere le scarpe antiinfortunistiche, non puoi bere più di una birra a sera altrimenti ti condannano come minimo alla flagellazione però, permettano a qualcuno di scalare il K2 in cordata. e se quello cade o si perde si mobilita il mondo per andarlo a recuperare. Ma quanto ci costano questi "casi umani". E a parte il costo economico, qualche volta qualcuno ci lascia le penne.

In vacanza 2 settimane nello Yemen del Sud... ma allora te le vai proprio a cercare? 15 giorni nel Dahrfur...ahhhh, che bello! Ti immagini? Io credo che ci vanno solo per raccontarlo a veglia perchè veramente non ha senso, con tutti i posti belli che ci sono da vedere che ci vai a fare un weekend a Timor Est. E invece, puntualmente, quando succede una baruffa nel mondo, c'erano anche 2 italiani, erano lì per vacanza. Ma come?

Capirei di più se fosse stato per amore. "Si era innamorata di un Watusso dello Zimbabwe, molto dotato, ed era li per fargli visita".

Ed infine, per capire come è strana questa gente, guardate la casa di uno dei rapiti , il Barrera

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posted by Virgilio Rospigliosi at 19:44 | Permalink | 23 comments