giovedì 13 novembre 2008
Check and work
Forse stasera è la volta buona. Non so se è colpa del tempo, dei temporali di questi giorni, della linea telecom o del mio PC che comincia ad essere stantio, fatto sta che questa settimana ho avuto seri problemi di connessione, non mi sono riuscito a connettere per più di 2 minuti consecutivi. Stasera il problema mi sembra superato.
In questi giorni si parla molto di economia di aziende, di imprese, di compagnie e si cerca di dare spiegazioni ad un fenomeno generale di recessione che ci coglie di sorpresa, incapaci non solo di contrastare ma soprattutto di capire. Un vortice dal quale non si riesce a tirarsi fuori. Nel mio piccolo voglio fare alcune riflessioni. Non ne capisco molto di economia, la mia è una riflessione di getto, dettata più dalle sensazioni e dall'esperienza personale che altro, è una riflessione istintiva che si potrebbe fare la sera al bar davanti ad una Tennent's gelata, quindi non pretendo che sia condivisa.
Ormai sono 20 anni che sono nel mondo del lavoro. (Eh sì non sono più un giovincello!) Noto che le cose sono cambiate molto nelle aziende, non solo nella mia dove lavoro, ma essendo a contatto con molte realtà, posso dire che le cose sono cambiate molto nel modo di lavorare. Quando sono entrato a lavorare io, nella mia azienda, ma era così un pò dappertutto, funzionava che c'era un capo che imponeva gli ordini e altri, ognuno per le proprie competenza, che eseguivano. Pochi discorsi, un capo carismatico, che oltre a competenza aveva anche doti di leader e di grande comunicazione, la cui presenza incuteva rispetto e sicurezza. Intorno, i soliti rufianetti sì, quelli ci sono sempre stati, ma la forte personalità del capo ne facevano un interfaccia certa e i dettagli contavano poco. Un capo che controllava e 50 persone che lavoravano. Punto e a capo.
Questo non solo nella mia azienda ma era la tendenza generale di qualsiasi grossa compagnia o società di un certo livello.
Con il tempo i fattori sono cambiati. Sono nate nuove figure all'interno delle società. Controllori di controllori di controllori. Sono nati gli ottimizzatori, gli operatori del controllo di qualità, della sicurezza della catena produttiva, della sicurezza della salute, della check list, del know how, del controllo "della mi fava ", per dirla alla Toscana. Per spiegare il fenomeno voglio fare uno schemino, partendo dal livello più alto, dirigenziale, a quello più basso del sottozerbino-puliscigabinetti della mia azienda, ma che è la stessa situazione di una qualsiasi compagnia.

1° LIVELLO CONTROLLO 100% LAVORO 0%
2° LIVELLO CONTROLLO 80/100% LAVORO 0/20%
3° LIVELLO CONTROLLO 70/80% LAVORO 30/20%
4° LIVELLO CONTROLLO 50/60% LAVORO 40/50%
5° LIVELLO CONTROLLO 0% LAVORO 100%

Ora, come può andare bene un azienda dove la maggir parte delle energie vengono spese per pagare gente che controlla che altre gente lavori e che a sua volta controllano altra gente che a sua volta controllano altra gente che alla fine controlla un povero disgraziato con un contratto a progetto a 800 euro al mese, al quale è stato detto che poi farà carriera e potrà diventare controllore anche lui ma che intanto fa cose delicate senza competenza specifica e fa tutto , compreso la pulitura dei cessi quasi. E' una grossa anomalia questa ma è un dato di fatto, ed è un dato di fatto in una qualsiasi società. Come può andare una società che disperde la quasi totalità delle proprie forze nel controllo e una minima quantità nel lavoro. Chi fa prodotto lordo, chi fa plusvalenza, chi produce ricchezza?
Io dico che ci siamo creati un mondo difficile, più grande di noi, nei paesi cosiddetti sviluppati, e ne abbiamo perso il controllo nel nome della burocrazia che ci avvolge e finirà per annientarci e le Banche, l'Alitalia, le Borse che vanno giù sono i primi segnali che dovrebbero farci capire qualcosa. E non c'è politica che tenga, non c'è bacchetta magica, non c'è l'ennesimo miracolo che potrebbe farci risorgere. E un problema di mentalità. L'economia si sta sbriciolando perchè non ha più basi solide. Non ci sono manager validi, spesso sono stati assunti per favori e non hanno capacità nè carisma nè personalità. Magari il sotto-zerbino ha le stesse qualità del capo o forse maggiori. E si paga gente per fare di lavoro gli"ottimizzatori". Forse è arrivato il momento di riprendere in mano la zappa e ripartire da zero.

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posted by Virgilio Rospigliosi at 22:52 | Permalink |


21 Comments:


  • At 15 novembre 2008 alle ore 11:15, Blogger ArabaFenice

    Caro virgi, ti ricordi il mio post sulla gara delle canoe?
    La morale è sempre quella...

    ti ricordo il link
    http://nonsologiovinazzo.blogspot.com/2008/06/strategie-aziendali.html

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 11:23, Blogger Lieve

    Forse hai usato toni un pochino esagerati, ma il succo è quello, e non me la sento di darti torto... Purtroppo.

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 14:57, Blogger marge

    io direi che è una forma di scaricabarile per cercare di non assumersi troppe responsabilità

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 18:45, Blogger Miss Dickinson

    Alla fine è sempre il solito discorso: a rimetterci sono sempre gli stessi, quelli che guadagnano 800 euro al mese, mentre il manager ne prende,ad esempio, più di 2000.
    Queste nuove figure di controllore, sono state istituite forse per avere le responsabilità amabilmente suddivise, alla faccia dello sciagurato che purtroopo, la zappa, (per citare il tuo concetto finale), la tiene in mano dalla mattina alla sera.
    Buona domenica!

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 19:11, Blogger Virgilio Rospigliosi

    Araba, certo che mi ricordo, l'ho anche copiaincollato, non è una barzelletta, finziona proprio così!

    Lieve, se non si esagera un pochino, si rischia di non rendere l'idea :)

    Suysan, si però poi ci rimettiamo tutti...

    Miss, concordo, responsabilità amabilmente suddivise!
    2000 Euro quelli che si accontentano, e sono pochi, hai presente quanto guadagnano i dirigenti dell'Alitalia per esempio?

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 19:43, Blogger Unknown

    Ciao! Questo post è veramente superbo hai fatto un'analisi così dettagliata e vera! L'economia attuale mi sembra proprio fondata sul nulla... su un branco di persone "che se magnano tutto!" (alla romana ma son toscana io) ;)
    e che alla fine i bischeri (alla toscana) sono : quelli meno pagati ma che realmente lavorano! La storia dei controlli è un darla a bere per de-responsabilizzarsi e poter facilmente scaricare il barile agli altri.... Bella storia il capitalismo! Ma intendiamoci una volta il vero imprenditore era colui che ci teneva a far lavorare la gente, che anzi quello era il suo vanto... ora si fa di tutto per specularci sopra e portare i soldi alle Cayman!

    ciao
    http://www.elisadireteombrosa.splinder.com/

     
  • At 15 novembre 2008 alle ore 21:43, Blogger Mibemolle

    il punto è anche che un economia non può sempre crescere...
    non puo' ogni anni crescere il pil,crescere i consumi, crescere il credito, crescere la capitalizzazione etc...
    il sistema ad un certo punto collassa.. fino a 70 anni fa il sisitema collassava con le guerre.
    finite le guerre si ripartiva da quasi zero, con le crescite delle economie, della popolazione, il boom econimico, il fiorire di aziende etc.
    adesso una guerra tra i paesi "civilizzati" non è pesnabile perchè andiamo tutti a tirare il calzino...
    allora o si programma una decrescita consapevole(o anche una crescita zero, che non è un dramma, vuol dire solo che produzione e consumi si mantegano costanti nel tempo... ma a noi ce la chiamano "stagnazione econimica" e ci sembra una tragedia) ma qui tutti vogliono guadagnare sempre di più e allora nisba, oppure alcune economie collassano a scapito di altre,cresce la disoccupazione, si bloccano i consumi, i beni di prima necessità impennano i loro prezzi e altre cose che ci apprestiamo a fronteggiare negli anni a venire.Sono gli stessi effetti di una guerra, senza però aver sganciato la bomba atomica.

    n.b. nella crisi dei mercati c'e' sempre chi ci guadagna (comprando oggi a prezzi stracciati quello che i piccoli risparmiatori terrorizzati vendono cercando di monetizzare, o giocando con i valori intraday delle azioni, che se vedi i grafici son peggio delle montagne russe ultimamente)
    Le ricchezze mondiali sono come una torta, dividi le fette ma sempre di un "numero finito" si tratta......

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 11:00, Blogger Romano Scaramuzzino

    Tutti, ma tutti, a zappare?!? Bene, ci sto.

    Ciao e buona domenica

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 11:51, Blogger silvio

    Ciao Virgilio. Purtroppo la situazione è un pò più complessa, ed è a livello mondiale. Il dato preoccupante non è che le borse crollano, ma che le fabbriche chiudono. Che le aziende falliscono. Che le banche affondano. Che i capi di stato non sanno che pesci prendere. E soprattutto... che i peggiori scenari sono previsti per il 2009!
    MI auguro che i mass media stiano pompando le notizie, però da quello che mi risulta da fonti reali stanno facendo tutto il contrario. Minimizzare... non creare panico....
    Virgilio, questa è la crisi economica più grande dal 1929. E' venuto forse il momento di riscrivere le regole di macroeconomia. Speriamo bene, stringiamo i denti, e rimbocchiamoci le maniche, nel frattempo.
    Un caro saluto

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 17:57, Blogger Angelo D'Amore

    anche la zappa e' difficile da usare oltre i 40 anni. si dovrebbero introdurre corsi gia' dalle scuole elementari. sai nella vita, tutto puo' ritornare utile.
    al momento anche gli zappatori mancano...
    te lo dice uno che ha un agriturismo.
    gli italiani hanno abbandonato la campagna da 20 anni. gli extra-comunitari dalla campagna sono passati nelle fabbriche.i figli degli immigrati vogliono andare all'universita'.
    alla fine le zappe le torneremo a prendere noi proprietari

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 18:44, Blogger Signor Ponza

    Sicuramente quello che dici, in linea generale, è vero, anche perché non credo che si possano conoscere le realtà lavorative meglio di uno che ci vive da molti anni all'interno. Sicuramente ci sono stati degli eccessi, alcune figure professionali inutili, grosse anomalie dal punto di vista dei contratti "flessibili". Ma come qualcuno ha già sottolineato prima di me, la crisi è ancor più complessa, globale e di pende da moltissimi altri fattori. Il tutto per dire che, pur capendo il tuo discorso, forse forse tutto da buttare non è.

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 20:02, Blogger jack

    Hai ragione.
    La somma è infatti il 100% ,dove lavoro e controllo si complementano.
    Dovrebbe essere il 200% per poter funzionare come si deve :)
    Ciao,a presto.

     
  • At 16 novembre 2008 alle ore 22:35, Blogger Maria Rita per Tango Out

    Per la serie... evviva la sincerità! Personalmente, io mi occupo di tutt'altro genere di cose e non ho la più pallida idea di cosa significhi lavorare in un'azienda. Ma so quanto basta per rendermi conto di quanto le situazioni siano cambiate negli anni... perlopiù in peggio, ahimè.

     
  • At 17 novembre 2008 alle ore 00:09, Blogger Pino Amoruso

    Ciao Virgilio, passo per un saluto veloce. E' un periodo di impegno ed il tempo è poco. Conto a breve, di visitarti con più assiduità...

    Buona settimana :)

     
  • At 18 novembre 2008 alle ore 17:35, Blogger GlitterVictim

    Sono d'accordo con tutto quello che hai detto e lo schemino della partizione del lavoro non potrebbe essere più veritiera di così.

    Ciao.

     
  • At 19 novembre 2008 alle ore 01:26, Blogger Vale

    Speriamo che la crisi aiuti a cambiare le cose e recuperare un po'd'etica..

     
  • At 19 novembre 2008 alle ore 22:57, Blogger Virgilio Rospigliosi

    Elisa, l'economia è fondata sul nulla, veramente. Si campa vivendo di rendita dei sacrifici che in passato ci siamo fatti e sfruttando i soliti bischeri. Ma credo che sia finita...purtroppo.
    A presto

    Mibemolle, la crescita zero non è per niente un dramma, e nemmeno una decrescita consapevole, solo che molti hanno "mangiato l'uovo in culo alla gallina", è allora lì sì, diventa una tragedia. Sul "trade on line" non ci credo molto, quando è magra è magra per tutti e le torte diventano sempre più piccole.

    Romano, anch'io, dopo le prime vesciche si va alla grande!!!

    Silvio, purtroppo è così, minimizzano non esagerano... Ci attende un periodaccio, spero di sbagliarmi.

    Angelo, con la terra non ci sbaglia mai, qualche frutto te lo da sempre. Qui da me ci sono un sacco di uliveti abbandonati. E' segno che non abbiamo toccato il fondo.

    Ponza, senza dubbio la crisi è globale e non sarà facile da risolvere nel breve tempo. La mia è una provocazione di come a livello di gestione aziendale negli anni ci siamo complicati la vita. Ma vabbè, in tempo di vacche grasse, tutto è ammesso, anche creare figure professionali assurde o ruoli "tanto per darsi un tono".

    Jack, con il 200 % si andrebbe alla grande!!!

    Maria Rita, dal mio punto di vista nettamente in peggio, e lavorando in un'azienda ti senti sempre meno protagonista e sempre più "tiriamo a campà"

    Pino, ciao e buona settimana anche a te.

    Glitter, grazie, lo schemino è molto rudimentale ma almeno rende l'idea!

    Stellavale, per quello credo di sì, che almeno l'etica ci guadagni qualcosa. Spero che non sia solo una mia sensazione.

     
  • At 20 novembre 2008 alle ore 12:21, Blogger Colombina

    Io il lavoro ancora lo cerco, sono d'accordo e direi su tutto!!!

     
  • At 20 novembre 2008 alle ore 22:04, Blogger Silvia

    ...Tutti questi controllori quando basterebbe che ognuno facesse il proprio dovere...E' questo il vero problema purtroppo, ci sono troppi furbi!

    Di economia non ne capisco ma a capire questo non ci vuole molto...

    Ciao Virgilio, buona serata!

     
  • At 22 novembre 2008 alle ore 19:08, Blogger Scricciolo

    ...ti lascio un saluto velocissimo, manco da un pò ma solo per mancanza di tempo. Buon we!!!

     
  • At 23 novembre 2008 alle ore 12:54, Blogger Matteo L.

    Interessante questo post... E' proprio così!