lunedì 26 gennaio 2009
Posta Vip
Di questo locale ne ho già parlato altre volte, è qui vicino, a un chilometro da casa mia, fanno musica dal vivo con gruppi soprattutto della Toscana, alcuni di questi veramente bravi, ed è aperto dal giovedì alla domenica. Per essere un piccolo paese il “Posta Club” è molto conosciuto, e spesso ci arriva gente da tutta la Toscana. Il venerdì ed il sabato è impraticabile, troppo pieno, troppa confusione, attraversare il corridoio del Posta alle 1,30 di notte è peggio che attraversare la Striscia di Gaza, e per un vecchietto come me non sono più i miei ritmi. Invece la domenica sera, la serata è molto più rilassante. Inizia con l'aperitivo alle 8,30 circa e prosegue con il gruppo che attacca alle 10. Bella musica, gente grande, inteso come età, locale accogliente, quattro chiacchiere si fanno molto volentieri per terminare bene il weekend.
Così ieri sera mi trovavo là, insieme a Fabio e Aldo. Ad un certo punto, ad un tavolo vicino si sono seduti tre loschi figuri. In tutta tranquillità, come normali clienti del bar, ascoltavano il gruppo che suonava, tra l'altro bravissimi. I tre in questione erano Panariello, Pieraccioni e Carlo Conti. Lo so che non c'è niente di strano, d'altra parte anche loro avranno la loro vita privata no... però a chi vive in un paesino fa un certo effetto vedere gente famosa che condivide le stesse emozioni che condividi tu, diciamo che non ci siamo abituati, sono cose che ti fanno piacere. Mi era già capitato di trovare Marco Masini ai tempi di “Vaffanculo” e di essermi messo a parlare di pesca come con uno qualsiasi. Mi sono sentito contento che erano lì. Panariello faceva un po' il bischero come quando è in televisione, ridacchiava, scherzava, ad un certo punto il cantante lo ha chiamato invitandolo a cantare insieme e lui non si è fatto pregare, è salito sul palco e ha fatto un pezzo di Renato Zero ed uno di Vasco Rossi. Mentre cantava gli veniva da ridere, si vedeva che si divertiva. Secondo me è tale e quale nella vita come sul lavoro. Pieraccioni, il più grosso dei tre, era il più taciturno, anzi diciamo che quasi mai apriva bocca, aveva lo sguardo un pò perso.
Carlo Conti ballettava con le mani sul tavolo a ritmo di musica, ha l'aria da bravo ragazzo e anche lui sorrideva quasi sempre. E, incredibilmente, non sembrava nero. In questi ultimi tempi non so se avete notato ma è ancora più nero, ha la faccia del colore del castagnaccio appena levato dal forno. Gli manca il rosmarino ed è uguale. Dal vero non si notava tanto, non so se sarà stato per la poca luce che c'era nel locale o perchè ce n'era di più bruciati di lui dalle lampade, non so.... Carlo Conti è un grande, le sue trasmissioni mi piacciono, sia quando ha fatto i migliori anni, che la sera quando fa l'eredità, che è l'unico programma in TV che guardo con una certa continuità, forse anche per le professoresse.... Quando indovino il gioco finale della ghigliottina, e succede davvero poche volte, mi sento un ganzo. Sarà stato anche per questo, ma ero davvero emozionato ad averli tutti e tre lì accanto.
 
posted by Virgilio Rospigliosi at 19:47 | Permalink | 5 comments
venerdì 16 gennaio 2009
Tristezza
Ne sento parlare da sempre, fin da piccolo, da quando ancora c'era la televisione in bianco e nero. Nella più completa ignoranza non ho mai capito cos'erano i Druidi, i Cristiano Maroniti, gli Sciiti, gli Ayattolah, l'Intifada, come risolvere il problema della Cisgiordania. L'unica cosa che ho capito in tutti questi anni è che da quelle parti non c'è mai pace. Ma perchè sono sempre tutti incazzati così. Vorrei tanto che un giorno uno che ci capisce davvero, ma non uno di parte, per quello ce né tanti di professori che vorrebbero insegnare, ma una persona obiettiva, uno con le palle che sa le cose mi spiegasse con calma per bene tutto per farmi riuscire a capire qualcosa. In questi giorni, e mi sembra più che normale, non si parla d'altro e credo che mai come stavolta, sia sia visto la guerra nella maniera più cruda e reale di sempre. Immagini che fanno accapponare la pelle. Però non è che ci si capisce niente lo stesso, anche perchè come sempre ci sono un po' due fazioni, una che da ragione ai palestinesi, l'altra agli israeliani. E ognuno cerca di tirarti a se con illuminanti teorie. Ma che a me non illuminano un bel niente. Vero è che a Gaza in 21 giorni di guerra sono morti quasi 1000 palestinesi e 1 israeliano. Vero è che come popolo gli israeliani non mi sono mai stati simpatici, anzi direi per niente. Mi sembra gente che non guarda in faccia a nessuno per portare avanti i propri interessi. Gli israeliani sono anche una piccola potenza militare per quella zona geografica. Forse lo sono dovuti diventare, come il ragazzo che a forza di prendere cazzotti o cresci in fretta e ti difendi altrimenti sei morto. E i palestinesi... 1000 morti sono tanti e molti di loro erano bambini e mi rivedo le scene strazianti di queste sere, un supplizio. Ma anche i palestinesi, come si fa a rifugiarsi nelle scuole o negli ospedali mettendo a rischio le vite di innocenti. Non di terroristi ma di innocenti!!! E usarli come scudi umani! E poi se vedi che sei più debole e stai per soccombere, alza bandiera bianca e arrenditi. Invece come si vedeva dai servizi c'erano bambini feriti e questi che urlavano e si incazzavano fra di loro invece di correre in aiuto. Non li capisco. E poi sai che questi israeliani sono delle teste di cazzo però sono troppi più forti di te, non li andare a stuzzicare con i razzettini, che poi si incazzano davvero e ci rimettono i più deboli. Tanto poi con il terrorismo ci rimette sempre il più debole, e sempre successo così. E con questo rigetto qualsiasi frase tipo “il terrorismo va capito”, e la rigetterò per sempre.
In tutto questo noto un altra cosa altrettanto stupefacente. Le forze internazionali non si sono mosse.
Siamo partiti subito in Afganistan, in Iraq, nel Kosovo, in Montenegro, perfino in Libano per 3 razzettini, perfino nella lontana Timor Est che io pensavo fosse una affermazione in latino. ONU, caschi blu, marines, francesi, inglesi, giapponesi erano tutti subito pronti. Adesso niente, è il più dilaniante conflitto per numero di morti al giorno e tutti stanno buoni e li lasciano bollire nel loro brodo, molto strano. E' inutile fare sostituzioni tanto il risultato della partita lo sanno già. Sarà per questo...
 
posted by Virgilio Rospigliosi at 22:08 | Permalink | 16 comments
mercoledì 7 gennaio 2009
- 14°

E finalmente si ritorna alla normalità. Il campionato alla domenica, la piscina il mercoledì, la colazione da Nonna Papera alle 10 o'clock, il mercato il lunedì, il recapito a Lamporecchio il venerdì mattina, con cappuccino e pasta da Sandro Vero, il Posta la domenica sera, tutto rientra nei ranghi. Le feste mi devastano. Sì, da una parte è bello, ma dall'altra ti scombussola i ritmi di vita e rischi di perdere l'equilibrio. E quest'anno in particolare ho esagerato con gli scombussalamenti. Già alla fine del 2008 avevo dato segni di squilibrio, poi ho continuato a dare il meglio di me. Ma parliamo dell'avventura. Mi sono messo alla prova, quando ho deciso volevo vincere una paura e, diciamocela tutta, ci tenevo molto a rivedere una persona, ma avevo tanto timore dentro di me. Quando sono arrivato al dunque mi sono un po' “cagato sotto” e volevo quasi buttare tutto a monte.
Ero a Bergamo all'aereoporto che aspettavo di imbarcarmi e avevo mille perplessità. Ma chi me lo fa fare... e se poi non la trovo ad aspettarmi? E se poi mi succede qualcosa? Ascoltavo Babado Novo, Tito El Bambino, Marisa Monti nell'MP3. “O que me importa” dice la canzone di Marisa Monti. Parlare solo ed esclusivamente in inglese per 4 giorni mi dava pensiero, non mi era mai capitato, sarò all'altezza, il mio inglese non è il massimo della vita, ce la farò? E poi da solo, con l'inglese me la cavo, la conversazione la reggo, ma solo per qualche mezza giornata e poi magari non da solo. Cavarsela, in questo caso, è tutto, è l'essenziale. Ed io, riuscirò a cavarmela? Dopo il check- in mi sono preso una Tennent's e me la sono scolata in 10 minuti, tanto stasera non guido io. Ero così intontito che quando ci siamo imbarcati mi ero dimenticato il bagaglio e quando sono tornato a recuperarlo mi sono guardato intorno per vedere se nessuno avesse notato la mia figura di merda. Una ragazzina bionda rideva sotto i baffi guardando suo padre. E così sono salito. Alla partenza una coppia di ragazzi mi hanno detto di stare tranquillo perchè mi avevano visto un po' agitato al decollo. Poi mi sono addormentato per gli effetti della Tennent's e ho dormito una mezzoretta.
Quando sono sceso e ho raggiunto l'uscita dell'aereoporto ho cominciato a guardare se c'era lei. L'ho vista subito e ci siamo venuti incontro e abbracciati. E' stata una bella emozione, il film che mi ero fatto da diversi giorni a questa parte era reale e l'emozione forte. Indimenticabile. Così è cominciata la mia avventura.

Ho preso Obwarzanki per colazione, ho mangiato Sernik, Golonka e Bigos, bevuto Zywiec, comprato Oscypek che mangerò a casa.
Anna è stata un angelo, ha pensato a tutto, ha organizzato il mio soggiorno il maniera splendida, in ogni particolare perchè potessi stare bene.
Io credo di non essere mai stato in vita mia a temperature così basse. Le volte che ho guardato i display con le temperature, andavano da un minimo di -14 ad un massimo di -8. Ha nevicato non costantemente ma durante tutti i giorni della mia vacanza. E quando nevicava era meglio, era un pochino più caldo. No, più caldo non va bene, diciamo meno freddo. La domenica credo di aver avuto la febbre, non l'ho misurata, ma se entravamo ad esempio in un bar, tremavo e avevo i brividi, fuori però l'aria fredda mi svegliava e mi sentivo più forte.
Ho cenato alle 5 del pomeriggio, perchè lì è normale. Abbondante colazione al momento del risveglio mattutino, spuntino a mezzogiorno, che noi regolarmente saltavamo, e cena alle 5 del pomeriggio. Solo per gli anziani, brodino alle 9 della sera prima di andare a letto.
In casa si sta senza scarpe, in calzettoni pesanti e metti le scarpe nell'ingresso. Calzettoni pesanti non significa i miei calzini fashion Calvin Klein che avevo quando sono arrivato, hihihihihii, ma non si può mica sapere tutto! Certo che dover parlare in inglese per 4 giorni per me è stato faticoso. Veramente faticoso. La comunicazione è stata buona, senza grossi problemi, ci siamo aiutati a vicenda ed entrambi siamo rimasti contenti di questo, però è una fatica grande, almeno per me. Una mattina, mi sono svegliato ed ancora intontito dal sonno in fase rem, ho cominciato a parlargli in italiano e non capivo perchè mi guardasse così male e non mi rispondesse!


E stato breve ma intenso, davvero una bella esperienza, ora si ricomincia. Lavoro, rompimenti di palle, incazzamenti vari, venerdi Pub con gli amici, domenica campionato e la sera Posta Club, pura routine, ma un pochino ne ho bisogno.
 
posted by Virgilio Rospigliosi at 22:24 | Permalink | 17 comments